Cultura, l’intervento di Mario Di Liberto sul libro “Via Ruggero Settimo ieri e oggi”
Domenica 4 maggio alle ore 11:00.
All’interno del gazebo presso il giardino di villa Lauria, si svolge il quinto appuntamento culturale del 2014, questa volta con Mario Di Liberto, sul testo del libro: "Via Ruggero Settimo ieri e oggi" autore insieme ad Adriana Chirco, edito da Dario Flaccovio.
Il testo ripercorre le vicende edilizie di tutti i palazzi che si affacciano sulla via Ruggero Settimo di Palermo, senza dimenticare le attività commerciali che vi hanno avuto sede.
Al termine dalla presentazione viene offerto ai Soci il consueto aperitivo.
Attività culturale riservata ai soci del club. E’ necessaria la prenotazione contattando il maestro di casa : 091 684 09 24 oppure 328 38 37 829.
Via Ruggero Settimo ieri e oggi:
L’apertura dello Stradone fuori Porta Maqueda, intitolato poi via Ruggero Settimo, è stato l’episodio urbanistico più importante del XVIII secolo ed ha segnato la direzione dello sviluppo della città. Divenuta nel secolo successivo il tratto centrale dell’arteria più lunga ed elegante e posta tra i due più importanti teatri, era la zona residenziale dell’aristocrazia e della ricca borghesia. All’inizio del ‘900 la via Ruggero Settimo era un continuo andirivieni di carrozze; lungo i suoi marciapiedi si passeggiava sotto una sequenza ininterrotta di tende ed insegne commerciali, come quella liberty della pasticceria Sacchiero che regalava deliziosi profumi a tutto il quartiere. Negli anni ’20 si contavano tre cinema e una decina di caffè, tra cui la Birreria Italia, il primo Caffè concerto con tavolini all’esterno. Negli anni Sessanta del XX secolo, quando ancora erano attivi caffè e sale da ritrovo, via Ruggero Settimo era considerata ‘il salotto di Palermo’; personaggi famosi si attardavano nelle rinomate pasticcerie o accendevano improvvisati dibattiti culturali nelle librerie. Tuttavia la trasformazione formale e funzionale degli edifici, e della stessa strada, era già iniziata: intorno alla metà degli anni Cinquanta, al posto dell’austero, e incompiuto palazzo Villarosa, fu edificato un nuovo quartiere con largo spazio per uffici bancari. Da qualche anno sono scomparsi i bar e le pasticcerie, soppiantati da banche e catene commerciali in franchising, ma la via Ruggero Settimo, con l’eleganza dei suoi edifici, i ricercati negozi, i centri commerciali ed il continuo andirivieni dei pedoni, si qualifica sempre più come nuovo centro, vitale e ormai ‘storico’, della città. Il testo ripercorre le vicende edilizie di tutti i palazzi affacciati su via Ruggero Settimo e sulle piazze Castelnuovo e Ruggero Settimo, senza dimenticare le attività commerciali che vi hanno avuto sede, il cui avvicendamento è indissolubilmente legato al mutare dei gusti, dell’economia e della struttura sociale cittadina.
architetto, è nata e vive a Palermo. Docente di Storia dell‘Arte, ha condotto approfonditi studi sulla storia Edilizia e urbanistica della città e sulle problematiche del recupero del patrimonio artistico e culturale. Collabora con associazioni culturali cittadine per l’organizzazione di mostre fotografiche, convegni e itinerari nel centro storico. Oltre a vari articoli apparsi su riviste e periodici specializzati, ha curato per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, insieme a Dario Lo Dico, il catalogo la Rèvolution del Palerme 1860 – i luoghi della città (2005). ha pubblicato: Palermo tremila anni tra storia e arte (1992), Palermo la città ritrovata (prima edizione 1996); Guida di Palermo (1997), Antiche strade e piazze di Palermo (1999); insieme a Mario Di Liberto: Via Libertà ieri e oggi (1998); Via Notarbartolo ieri e oggi (2000); e Via Ruggero Settimo ieri e oggi (2000).
Mario Di Liberto:
E’ nato il 4 agosto 1942 e vive a Palermo. Ha conseguito la laurea in chimica nel 1966. Ha compiuto il servizio militare di leva nell’Arma di Artiglieria, come sottotenente di complemento, dopo aver frequentato il 48° Corso A.U.C., e si è congedato nell’ottobre 1968. Nel 1969 ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di Chimica e Laboratorio negli istituti tecnici e professionali e, nel 1972, ha vinto il concorso a cattedra, divenendo docente ordinario nello stesso anno. Ha insegnato dall’anno scolastico 1969-70 fino all’a.s. 1995-96 (per 12 anni presso l’I.T.I. “Ettore Majorana”, e per 15 anni presso l’I.P.S.I.A. “Ernesto Ascione”). Iscritto all’U.N.U.C.I., dal 1983 è socio del Circolo Ufficiali di Palermo e successivamente dell’Istituto del Nastro Azzurro. Dal 1995 è socio della Società Siciliana per la Storia Patria, di cui fa parte del Consiglio direttivo. Dal luglio 2002 è componente della Commissione toponomastica di Palermo.
Articolo del 1° maggio 2014, Palermo